Camera, approvato il dl Albania. Tensioni in aula, Schlein: “Truffa di Meloni agli italiani”

Via libera della Camera, tra le tensioni in Aula, al decreto Albania. I voti a favore sono 126, i contrari 80 e 1 astenuto. Hanno votato contro le opposizioni, mentre la maggioranza è stata compatta sul sì. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
Il provvedimento trasforma l'hotspot di Gjader in un cpr in cui destinare non solo più i richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri, ma anche i migranti irregolari destinatari di un provvedimento di espulsione. Il voto è arrivato tra le tensioni in Aula tra FdI e le forze di minoranza. Il ministro Tommaso Foti difende la linea del governo: "Sta diventando un modello a livello internazionale", dice. Per la segretaria del Pd Elly Schlein, invece, il decreto è "una toppa peggiore del buco, messa sulla pelle di persone fragili e sulle tasche degli italiani".
Le tensioni in aulaA scatenare le proteste delle opposizioni è stata la parte finale dell'intervento in dichiarazione di voto della deputata di FdI Sara Kelany, responsabile immigrazione del partito, che ha parlato - riferendosi ai migranti destinati e ospitati nei cpr - di "assassini, stupratori, pedopornografi" che "voi - rivolgendosi alle opposizioni - invece difendete".
Parole accolte dalle rimostranze delle minoranze. "Le sinistre si pongono sempre dalla parte sbagliata della storia, da voi non accettiamo lezioni", ha scandito l'esponente di FdI. Le opposizione reagiscono. E la tensione si alza.
Le proteste"In sordina il governo sta truffando gli italiani". Elly Schlein non usa mezzi termini in Transatlantico alla Camera dopo l’approvazione del dl Albania. La segretaria è con i deputati Pd che da un anno vanno in ispezione, quasi ogni settimana, nei centri albanesi. Un progetto che, sottolineano i dem, "è fallito". Ed ora la premier Meloni, incalza Schlein, "per coprire quel fallimento cerca di fare un cambio di destinazione d'uso" dei centri in Albania con il dl passato oggi a Montecitorio trasformandoli in Cpr. "Non ospiteranno più persone a cui impediscono di arrivare in Italia, questi centri ospiteranno persone che erano già detenute in Italia. Portano migranti che sono già nei Cpr italiani in Albania e poi li riportano in Italia per rimpatriarli. A cosa serve? – rimarca Schlein – Solo ad alimentare la propaganda. Meloni non vuole ammettere che ha fallito quanto prometteva in quel video: ‘Funzioneranno, dovessi non dormirci la notte', disse. Io avrei preferito che la presidente del Consiglio non dormisse la notte sulle liste d'attesa...".
Il tutto con costi esorbitanti, denunciano ancora i dem. "Il 20 maggio di un anno fa i centri in Albania dovevano essere operativi. Il governo contava di ospitarvi 36mila migranti: ad oggi sono meno di 150. E stando ai loro calcoli – dice Matteo Orfini – i centri costano 130 milioni l'anno. Se anche prendessimo per buona la cifra questo vuole dire che ogni migrante costato 1 milione a testa allo Stato, ai cittadini italiani".
Cosa contiene il dl AlbaniaIl decreto Albania contiene disposizioni urgenti per il contrasto dell'immigrazione irregolare. Nello specifico, il decreto prevede disposizioni urgenti ai fini del rafforzamento dell'azione di rimpatrio: con il provvedimento si estende la categoria di persone che possono essere condotte nelle strutture in Albania, oggetto del relativo Protocollo del novembre 2023, includendovi coloro i quali sono destinatari di provvedimenti di trattenimento convalidati o prorogati. Prima del nuovo intervento normativo, era consentito condurre nelle strutture in Albania esclusivamente persone imbarcate su mezzi delle autorità italiane all'esterno del mare territoriale della Repubblica o di altri Stati membri dell'Unione europea, anche a seguito di operazioni di soccorso. Per effetto della modifica contenuta nel decreto, si prevede che nelle strutture in Albania possano essere condotte anche le persone destinatarie di provvedimenti di trattenimento convalidati o prorogati. Il decreto, infatti, equipara le strutture realizzate in Albania alle corrispondenti strutture previste dalla normativa nazionale. Ovvero, sono equiparate agli hotspot. Le sole strutture destinate al rimpatrio sono equiparate ai centri di permanenza per i rimpatri (cpr). Si autorizza, inoltre, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti a cedere due motovedette a titolo gratuito alla Repubblica di Albania.
Nell'ambito della procedura del trattenimento dello straniero, si fa salva la facoltà di disporre il trasferimento dello stesso in altro centro, senza che venga meno il trattenimento adottato e che sia richiesta una nuova convalida. La mancata convalida del provvedimento di trattenimento nei confronti del richiedente che ha presentato la domanda non preclude l'eventuale successiva adozione di un provvedimento di trattenimento, qualora ne ricorrano i presupposti. Quando quest'ultimo provvedimento è adottato immediatamente o, comunque, non oltre quarantotto ore dalla comunicazione della mancata convalida, il richiedente permane nel centro fino alla decisione sulla convalida del provvedimento. Vengono inoltre modificati i casi in cui può essere applicata la procedura accelerata direttamente alla frontiera o nelle zone di transito.
Infine, il decreto contiene misure per il potenziamento tecnico-logistico dei centri di permanenza per i rimpatri: si estende al 2026 la facoltà, per la localizzazione, la realizzazione, nonchè l'ampliamento e il ripristino dei centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), di derogare ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto del codice antimafia e dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza dell'Unione europea.
Domani Meloni a TiranaIntanto, domani a Tirana è previsto il vertice della Comunità politica europea, il format nato con il summit di Versailles nel 2022 che riunisce 47 Paesi, i membri dell'Ue più venti Paesi extra-Ue ma comunque nell'orbita europea: dall'Ucraina alla Gran Bretagna, dalla Turchia ai Balcani Occidentali. Al vertice saranno presenti, tra gli altri, i vertici europei e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. Attesa anche la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
La Repubblica